La transizione al cloud riduce i costi del 25%
Il produttore di carrelli elevatori KION Group cercava un metodo più scalabile ed efficiente per estendere le sue soluzioni di automazione dei magazzini, gestione della supply chain e logistica a clienti distribuiti in più di 100 paesi. Per raggiungere questi obiettivi, l'azienda doveva integrare e modernizzare l'infrastruttura IT. Il percorso ottimale prevedeva l'uso di un cloud pubblico gestito dal partner di fiducia DXC Technology. La piattaforma gestita di DXC, che copriva l'intero stack, utilizzava un modello di prezzo basato sul consumo che ha permesso all'azienda di allineare le esigenze di elaborazione dei sistemi di magazzino ai turni di 12 ore dei clienti. Questo ha consentito di ridurre del 25% i costi dell'infrastruttura IT, per poi trasmettere tale risparmio ai clienti. Grazie all'agilità e all'automazione del servizio Platform-as-a-Service di DXC, oggi è possibile fornire in un solo giorno sistemi di gestione della flotta che un tempo richiedevano 8 giorni per il deployment. Leggi la storia
Troppo spesso le aziende che implementano soluzioni cloud si accorgono ben presto che la combinazione cloud e infrastruttura on-premise costa molto più del previsto. Molte aziende stanno scoprendo gli svantaggi del consumo illimitato di risorse cloud.
Un tempo, per gli addetti alla pianificazione dell'infrastruttura era relativamente semplice comprendere e prevedere i costi del data center, a causa dei vincoli che limitavano l'aggiunta di risorse e server interni. Il cloud pubblico, invece, permette un consumo immediato e praticamente illimitato. Di solito questo significa che, per evitare di ricevere fatture più elevate del previsto dai provider di servizi cloud, le aziende cercano di escogitare soluzioni per ridurre il consumo dei cloud o compensare tali costi risparmiano sul data center. Con il tempo, viene a crearsi un andamento a dente di sega, con costi che continuano ad aumentare e diminuire, senza produrre un risparmio reale.
Monitoraggio congiunto dei costi di cloud e infrastruttura on-premise
A causa di vari problemi, un'importante società di telecomunicazioni non riusciva ad allineare i costi del programma di migrazione al budget. Non esisteva una singola fonte di attendibilità o archivio dati centralizzato per i costi IT di un portafoglio di oltre 7.000 applicazioni distribuite fra cloud e data center. DXC ha aiutato l'azienda a creare un livello di estrazione dati e uno strumento centralizzato per il monitoraggio dei costi. DXC ha esaminato i costi, mappato le applicazioni alle diverse aree del business per migliorare la visibilità e l'analisi dei costi, quindi ha generato una previsione a 7 anni per l'ambiente IT. DXC ha anche suggerito alla società di telecomunicazioni come ottenere la combinazione ideale di servizi cloud.
L'approccio Cloud Right
L'approccio Cloud Right™ permette alle aziende di ottenere una riduzione prevedibile dei costi, maggiormente allineata con i risultati di business e la redditività. In base a un recente studio di DXC, i clienti che hanno modernizzato le applicazioni eseguendo la migrazione dall'infrastruttura on-premise al cloud o a un ambiente IT ibrido hanno migliorato il TCO (Total Cost of Ownership) in media dal 12 al 34%.
34%
Miglioramento medio del TCO ottenuto adottando un approccio Cloud Right alla migrazione
Ma come si ottiene? Considerate questi aspetti:
- Identificate le applicazioni più adatte all'ambiente cloud e quelle più adatte all'ambiente on-premise. Identificate le applicazioni che sarebbe logico spostare nel cloud ora e quelle che possono essere migrate in futuro. Definite una serie di criteri chiari per la scelta di una piattaforma o dell'altra. Ad esempio, le applicazioni rivolte ai clienti, che richiedono uno sviluppo continuo, sono avvantaggiate dalla caratteristichedalla caratteristica di agilità del cloud pubblico. Viceversa, le applicazioni che subiscono modifiche infrequenti e non devono essere inserite all'interno di nuovi servizi sono più adatte all'infrastruttura on-premise. Nella maggior parte dei casi, queste risorse on-premise sono già state acquistate e possono ancora fornire anni di ROI.
- Migliorate l'allocazione dei costi. La tradizionale struttura di costi CapEx dedica molta attenzione ai costi iniziali dei nuovi servizi e applicazioni aziendali, mentre i costi operativi ordinari sono incorporati e si presuppone che aumenteranno a mano a mano che l'azienda cresce o, peggio ancora, rimarranno invariati anche in caso di riduzione delle esigenze aziendali. Il cloud offre un approccio OpEx che capovolge questo modello di costo tradizionale, sostituendo i costi di capitale iniziali con costi operativi che si evolvono continuamente insieme alla domanda. Inoltre, il cloud offre una visibilità nettamente superiore sui costi IT effettivamente associati alla vendita di un prodotto o servizio. Assegnando tali costi alle singole Business Unit e ai singoli team di sviluppo applicativo, è possibile ottimizzare l'allocazione dei costi, che possono essere regolarmente misurati in base agli obiettivi di business, promuovendo un'ulteriore riduzione dei costi.
- Esaminate le opportunità di semplificare l'ambiente e le operazioni IT. Solitamente le aziende che adottano l'approccio tradizionale, che prevede la migrazione dell'intero ambiente al cloud, commettono l'errore di ignorare o continuare ad accantonare le misure fondamentali per il risparmio sui costi. Ad esempio, potrebbero risparmiare somme ingenti razionalizzando ed eliminando le applicazioni duplicate o sottoutilizzate e ottimizzando continuativamente gli ambienti dei server virtuali in modo da ridurre l'ingombro complessivo dell'ambiente IT. Trasformando le applicazioni legacy in moderne applicazioni cloud-native è possibile adottare un approccio operativo più unificato, basato sui principi DevSecOps, che semplifica la successiva transizione al cloud. I fondi risparmiati grazie a queste e altre iniziative possono essere reinvestiti nella modernizzazione dei mainframe, creando ulteriori efficienze e potenziali risparmi sui costi.
